Attività A.A. 2019/20

Attività online marzo-giugno 2020

Il nuovo A.A. 2019-2020, come racconta il video, ha avuto inizio con lo spettacolo dal titolo "Al di là del muro" regia di Silvia Marcotullio, presentato nel mese di ottobre ’19 al Teatro Eliseo. Una coproduzione dell’Accademia Internazionale di Teatro con il Teatro Eliseo che ha coinvolto giovani attori laureati all’AIT e tre attori professionisti. Lo spettacolo ha aperto la Stagione ’19-’20 del Piccolo Teatro Eliseo. Il viaggio prosegue con il Festival d’Inverno, dicembre ’19, al Teatro Anfitrione dove sono stati presentati i lavori di conclusione del trimestre di studio delle diverse classi accademiche: il 1° Anno con un lavoro sulla Tragedia, il 2° Anno sulla Commedia dell’Arte e il 3° Anno con un lavoro sulle tematiche del teatro dell’Assurdo, da Ionesco ai Monty Python passando per Brecht, Pinter, Perec e Durrenmatt. Poi “il mondo si è fermato” e sempre per citare il nostro video, abbiamo cercato con grande difficoltà e fatica di non perdere il contatto, ridurre le distanze attraverso lezioni online, trasformando le nostre case in spazi creativi, portando avanti un programma accademico sia teorico (uso della voce, storia della musica, pedagogia teatrale, analisi testuale, organizzazione e discipline del settore) che pratico (tecniche di movimento, mimo e pantomima, sequenze poetiche danzate). Poi siamo passati alla realizzazione di lavori sperimentali: Radiodrammi, webseries, monologhi cinematografici, mettendo in evidenza un lavoro poco esplorato in Accademia: il rapporto tra la recitazione e il mezzo tecnico; parliamo di tecniche di montaggio da quello audio a quello video, illuminazione, inquadratura, partendo dalle basi della fotografia, applicando principi di cinematografia agli smartphone, trasformando le limitazioni della quarantena in opportunità. Poi il lockdown è finito. Le lezioni da distanza si sono trasformate in presenza: piccoli gruppi di allievi, applicazione delle norme sul distanziamento fisico, lavoro in spazi aperti che hanno permesso di portare avanti percorsi didattici, violentemente interrotti. Ora il nostro obiettivo è riaprire il 1° settembre con la ripresa dell’attività pedagogica e spettacolare, la prima vede la conclusione dell’A.A. 2019-2020 e l’apertura dell’A.A. 2020-2021, la seconda, anche questa brutalmente interrotta, prevede l’organizzazione del Festival d’Autunno ‘20 che si articolerà in due Rassegne teatrali: quella en plain air nel Parco di San Gregorio al Celio sede storica dell’Accademia dall’ 1 al 4 ottobre, l’altra al Teatro Anfitrione dal 5 all’11 ottobre. Quindi finalmente… si riparte!!!


3° Anno

Durante il periodo di lockdown gli allievi del 3° Anno hanno affrontato lo studio online sulla materia di “organizzazione e discipline del settore” e “regolamento di palcoscenico”. Successivamente, vista la richiesta sempre più diffusa nell’industria cinematografica, televisiva e teatrale che spetta agli attori filmare un video provino da inviare agli agenti, abbiamo prodotto un diverso numero di selftape. Partendo dalle basi della fotografia e dell’uso della luce, ne abbiamo esplorato l’applicazione con metodi “casalinghi”, applicando principi di cinematografia agli smartphone, utilizzando programmi di montaggio video (rush), curando le inquadrature, la scena con oggetti e dettagli sempre casalinghi, studio della posizione della camera e il visual storytelling. Questo studio di base è stato la premessa fondamentale per affrontare un genere complesso con molte sfaccettature: il Radiodramma. Accanto alla sceneggiatura e alla regia, si è affiancato un lavoro sulle tecniche di montaggio audio attraverso i programmi ”audacyti” e “audition” e un lavoro di postproduzione sulla musica e gli effetti sonori. Sette i lavori finali: “Dracula” liberamente ispirato al romanzo di Bram Stoker con atmosfere granguignolesche dalle tinte dei film di Coppola e Herzog, “il mistero di Marie Roget” liberamente tratto dall’omonimo racconto di Edgar Allan Poe, “Canto di Natale” racconto gotico ispirato al racconto omonimo di Dickens, due celebri favole, “Hansel e Gretel” e “I tre porcellini”, “L’incubo di Alice” liberamente tratto dal libro di Lewis Carroll Alice nel paese delle meraviglie e infine un libero adattamento del Macbeth dal titolo “The scottish play”. Sempre durante la quarantena, si sono svolti altri due impegnativi lavori: la stesura delle tesi di laurea e uno studio prettamente interpretativo sui monologhi cinematografici. Per quanto riguarda le tesi ogni allievo, una volta deciso l’argomento, è stato affiancato da un relatore che ha seguito la stesura della tesi. A questo punto del percorso, maturate maggiori competenze attoriali, vista sempre la particolare condizione di studio a distanza e proseguendo con l’approfondimento delle tecniche di cui sopra, il lavoro sul monologo cinematografico è arrivato alla sua culminazione. Molte le scelte fatte: il monologo della “Marchesa de Merteuil” da Le relazioni pericolose di Stephen Frears, “Toro Seduto” da L’ultimo Pellerossa di Yves Simoneau, “Arthur Fleck” da Joker di Todd Phillips, ”Blanche” da Un tram che si chiama desiderio di Elia Kazan, “John Milton” da L’avvocato del diavolo di Taylor Hackford, “Miranda” da Il diavolo veste Prada di David Finerman, “Salvatore Vitale” da I cento passi di Marco Tullio Giordana, “L’amante” da Il bell’indifferente di Jean Cocteau, “John Wilmot” da The Libertine di Laurence Jeffreys, “Valerie” da V per vendetta di James Mc Teigue, “Jep Gambardella” da La grande bellezza di Paolo Sorrentino e infine “La moglie ebrea” da Terrore e miseria del III Reich di Bertolt Brecht. Poi finisce il lockdown; riprendiamo la didattica in presenza affrontando l’ultima tematica di studio del 3° Anno: la farsa e la commedia. Infine, discussione delle tesi di Diploma Accademico. Tre giorni in presenza davanti ad una Commissione d’Esame composta da docenti interni, relatori, docenti esterni, attori, registi e organizzatori di eventi.


2° Anno

Durante il lockdown gli allievi del 2° Anno si sono confrontati con uno studio online su diverse materie. Siamo partiti con la didattica sull’Analisi Testuale, poi in maniera piuttosto sperimentale abbiamo lavorato sulle tecniche di movimento del Mimo e la Pantomima, successivamente si è affrontata la materia teorica della Storia della Musica. Per la materia Acting, recitazione in camera, sono state prodotte delle webseries cercando di affrontare la possibilità di convivenza tra i social network, la recitazione e il mondo domestico. I social media hanno tempi di fruizione immediati e per questo le trame, gli argomenti devono essere brevi e riconoscibili, il ritmo coinvolgente. Le trame si sviluppano sia nella linea orizzontale che in quella verticale: nel primo caso ogni episodio deve avere il suo svolgimento e la sua fine, mentre nel verticale si devono ipotizzare degli sviluppi futuri della trama attraverso gli intrecci. La didattica ha proseguito il suo percorso con lo studio teorico della Pedagogia Teatrale, materia che affonda le sue radici nelle innovazioni portate dai più grandi registi-pedagoghi del ‘900, e prosegue con in lavoro pratico dove l’allievo concepisce e gestisce una vera e propria lezione teatrale composta di un training sia vocale che fisico. Poi il lockdown finisce e finalmente si aprono gli spazi en plain air del Parco di San Gregorio al Celio che diventano una palestra per lo studio interpretativo in presenza sui dialoghi e monologhi di Shakespeare, uniti alla costruzione di sequenze di movimento, o frasi di movimento legate all’ambiente scespiriano.


1° Anno

Durante il lockdown gli allievi del 1°anno hanno affrontato lo studio interpretativo di Cechov attraverso dialoghi e monologhi tratti da Il gabbiano; poi in modo sperimentale cercando di capire come far dialogare gli allievi attraverso piattaforme digitali come zoom, abbiamo portato avanti lo studio delle tecniche di mimo e pantomima, lo studio dell’uso della voce e della dizione. Successivamente è stato il momento di un lavoro molto approfondito sulla storia del trucco e del costume teatrale suddivisa in due fasi: la prima teorica dove gli allievi suddivisi in gruppi di ricerca tematici, hanno sviluppato il loro moodboard per i costumi e le face-chart per il trucco, e poi ciascuno individualmente e con strumenti limitati vista la condizione di isolamento domestico, ha concepito il proprio costume con relativo trucco. Ultima fase di questo periodo è stato lo studio della Recitazione poetica (da Apollinaire a Hikmet, da Neruda a Eluard, da Rilke a A’isha Arnaut, da Tzara a Darwish) e delle sequenze delle poesie in movimento.

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